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martedì 19 luglio 2011

La parabola del buon pastore

Sono stufo di metter denari a fondo perduto, mai avuto un benché minimo ritorno. Non si può metter a repentaglio il patrimonio d’una famiglia solo per uno sfizio”: con queste franche ed inequivocabili parole ha pochi giorni fa gettato la spugna (e chiuso il portafogli) Semeraro, smobilitando patron del Lecce. In butterflyana attesa d’eventi (ma nella Firenze del Sud anzichè il fil di fumo si scruta l’orizzonte nella speranza di veder apparire facoltosi investitori, la presidentessa ad interim Isabella Liguori ha laconicamente fissato i primi paletti della gestione-ombra: ”Puntiamo a disputare il campionato. Con dignità”. Dall’altro lato dell’Adriatico le cose van anche peggio, non solo secondo il Sole24Ore: per il basket greco sta per iniziare la prima stagione di vacche magre dopo anni di campagne acquisti sibaritiche, con cestisti strappati all’NBA e rivelazioni serbe coperte d'oro. Il Panathinaikos campione d’Eurolega ha ridotto il proprio budget da 25 milioni di dollari a 10, i rivali storici dell’Olympiacos han iniziato il pianto greco delle cessioni spedendo a Mosca la stella Milos Teodosic e lasciando libero d'accasarsi ad Armani (sportivamente parlando) il centro Borousis: il paese in rovina non ammette deroghe, deve aver fatto capir qualcuno ai pur ricchissimi armatori padroni del pallone a spicchi sotto il Partenone. E da noi, altro paese mediterraneo economicamente agonizzante che vive di passione sportiva e guarda al futuro con malcelata negatività? Fuochi d'artificio. La Fiat con l'acqua alla gola stanzia 50 milioni di euro per un top player ed il Presidente del Consiglio attende solo il momento giusto, carta carbone del carpiato di fine mercato d’un anno orsono (Ibra e Robinho nel giro di 24 ore) per piazzar a suon di milioni il colpo. Gobbo? No, Flaco.

Come si comporterà il Novara in serie A?