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lunedì 20 giugno 2011

ITE, CAMPIONATUS EST....



La bellezza del calcio (l'odore dell'erba, il pallone che rotola, un bimbo sulle tribune che piange o gioisce, vessilli e colori agitati con eccitazione ed orgoglio oppure riposti con rassegnazione e voglia di riprovarci, gesti tecnici ed agonistici degl'atleti) ha lasciato il campo ufficialmente ieri sera al patinato squallore del calciomercato moderno: la bollywoodiana ricostruzione d'un ex ristorante storico della Milano da bere (il vero Giannino stava in via Sciesa prima che il dollaro rossonero convincesse la proprietà a godersi la vecchiaia alle Hawaii) adattato a mangiatoia di Mino Raiola & Co. ad uso e consumo televisivo, bufale colossali con fuochi d'artificio e ragazzine scosciate sullo schermo, dodicenni sudamericani spacciati per futuri crack da procuratori senza scrupoli assecondati da mestieranti della notizia bomba, milioni di euro fatti passar per insignificanti noccioline quando dall'altra parte dello schermo o del foglio c'è chi pur d'arrivare a fine mese vorrebbe prender il passaporto greco (così m'aiutan la Merkel e Sarkozy!).

A furia di sentirli, le domande nascon spontanee:"Ma qualcuno che sa giocar poco a pallone e vale due soldi è rimasto oppure tutti campioni? Se Donadel e Budel con quei nomi da farmaco e piedi antibiotici valgono X milioni di euro, oggi quante Microsoft occorrerebbero per poter anche solo parlare con Platini o Luisito Suarez?". Ed ancora: "Ma se prendo la camera all'Hilton (non costa nemmeno granchè, per i milioni che sembran girar vorticosi nell'hall: 102 euro a notte), del circo posso illudermi di far parte anch'io?".

 
A Novara, nel frattempo, restiam nel nostro brodo. Ora di gallina pregiata, dalle uova d'oro. Qualcuno dice che la serie A sveglierà una città assopita (non solo calcisticamente) da decenni, narcotizzata da un letale mix letale d'indolenza sabauda e periferia milanese: datemi del pessimista ma per ora sto con San Tommaso...
Trascorsa una settimana dall'estasi e dimenticata Piazza Martiri in versione Copacabana, è probabilmente ora di lasciarsi i festeggiamenti alle spalle e guardar al futuro. Ristrutturazione dello stadio ed acquisti mirabolanti le frasi sulla bocca di tutti. Ma perchè qualcuno arrivi - a meno d'ipotizzare una rosa di 35 elementi - si dovrà piazzare altrove i vari Gheller, Juliano Vicentini, Centurioni, Strukelj,Coubronne,Lanteri, Motta, forse Rubino ed il rebus ("Ci parlerò" ha detto il nuovo DS) Pinardi : tutti con contratti pluriennali e -presumibilmente-pochissima voglia di lasciare una società dove lo stipendio arriva puntuale come un orologio svizzero.
Ecco il primo rebus in mano a Mauro Pederzoli : non a caso già nella propria conferenza stampa di presentazione, il bresciano ha annunciato che "il contratto a Parola non verrà rinnovato".
Altre valigie sulla porta di Novarello? Probabile, ma sicuramente stavolta non unilateralmente collocate e tantomeno gratis.
Si parla di Piovaccari, mentre un amico beninformato rivelò già in tempi non sospetti (playoff ancora da disputarsi) che l'eventuale serie A avrebbe portato in riva all'Agogna il talentino rossonero Paloschi. Gioco delle figurine? Sì, come ogni estate che si rispetti. In attesa di sviluppi, iniziamo intanto a sognare tanti grandi stadi. Senza dimenticar però quelli nei quali abbiamo annaspato per 30 anni: lo spirito battagliero che il Novara spesso e volentieri lasciava a casa salendo sul torpedone per Pizzighettone o Crevalcore dovrà esser bagaglio a mano sui voli per Roma e Napoli....

Come si comporterà il Novara in serie A?