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giovedì 29 settembre 2011

Champions League The Day After

Tre su tre contro cechi, russi e spagnoli di provincia e qualcuno festeggia come se fosse passata la nottata. Grossomodo lo stesso atteggiamento dei media sulla situazione economica del paese: non appena la borsa prende lo 0.1% , tutto sembra risolto. "dai, che a Francoforte si dimenticano di noi e grazie a moda,spaghetti e furbizia ce la caviamo ancora".
 Il Viktoria Plzen fa la propria onesta gara: corsa, qualche ruvido colpo ben assestato, un paio di contropiedi volitivi ma non propriamente brasiliani e tanta spes che un Milan spuntato finisse imbrogliato dalle proprie paure. Impresentabili? Mah, francamente s’è visto in giro di peggio ma forse due gol a questi li avrebbero rifilati anche un’Atalanta o un Bologna in giornata sì. L’impressione è che il (generoso) rigore abbia tolto dalle spalle di quelli d’Allegri una grossa, pelosa e pesante scimmia: sino a quel momento i rossoneri davanti avevan combinato pochino. Ibra più nome e simbologia che il conosciuto terremoto. Ancora convalescente? Domenica c'è la Giuve. Cassano segna ma non convince: che giochi solo con gli altri in infermeria è ormai un assioma. In terra a sé favorevole (Mosca porta bene sin dai tempi di Ronaldo), si riprende l’Inter: una settimana dopo, ormai assodato che a Novara si giocò per perdere e liquidare Gasp. La fragilità difensiva (due reti al passivo anche col CSKA) ed un attacco beneficiato da invenzioni dei singoli più che da doti d’orchestra dicono che i nerazzurri in Europa stanno fra seconda e terza fascia. Per intenderci, due gradini sotto Barça e Real ed ad uno da Chelsea e Man Utd. Stesso livello pel Napoli: batte un Villarreal non irresistibile denotando sempre e comunque il proprio status. Comandano  il gioco e fan la differenza quei tre, il resto è –ad esser generosi- appena sufficiente, al massimo da Europa League. Male Man City e Dortmund (ha ragione Pietro Nicolodi, l’anno dopo l’exploit tutto diventa più difficile ed il calcio champagne di Klopp non sembra da esportazione),così così i diavoli rossi di Sir Alex (assurdo prender 3 gol in casa dagli svizzeri in mezz’ora ma la reazione è da Old Trafford dei bei tempi  e da squadra con le palle nonostante la gioventù in campo) ed il Chelsea che non capitalizza il dominio nell’inizio di secondo tempo al Mestalla ed è rimontato da un rigore di Soldado (a Moratti fischino le orecchie, vale dieci Forlan). Attenzione al Benfica di Nolito, Aimar, Cardozo, Witsel, Garay: farebbe il solletico alle due grandi di Spagna ed Inghilterra ma vale tranquillamente le due milanesi che rappresentano l’Everest del nostro povero calcio. Al momento, comunque, ardua impresa provar a trovare una motivazione per spiegare come il Barça possa trovarsi  a fine maggio a non salire i gradini dell’Allianz Arena .

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