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lunedì 4 luglio 2011

NON C'E' ROSA SENZA SPINE



Impeccabile corsivo di Sconcerti ieri su Corsera che riprende una delle noti più dolenti del pallone nostrano, parziale argomento anche del mio pezzo odierno su Tribuna nel quale ci chiediamo come si potrà convincer parte della rosa in esubero a lasciare Novara (centro d’allenamento modernissimo e confortevole, società modello con stipendi puntuali ogni mese, piazza tranquilla e perfettamente dislocata a pochi km da Milano e Malpensa) a favore di realtà periferiche, turbolente, in ambasce finanziarie e dal poco limpido futuro. Strana la vita: se una volta il dramma era convincer i giocatori a venir fra le risaie, oggi il dilemma è come persuaderli a salutarle…
Accantonato il caso del Novara (in fondo una di quelle che stan meglio, se pensiamo che c’è chi arriva a 4 dozzine di effettivi in rosa ed ancora sonda freneticamente il mercato a caccia di truppa), proviamo ad analizzare alcune anomalie degli ultimi giorni di mercato:
1)      il Palermo di Zamparini–sì quello dei 61 giocatori a libro paga, per tacer degli allenatori-negli ultimi due giorni prima presta al Novara l’argentino 23 enne Santiago Garcia (terzino sinistro arrivato un anno fa, solo 3 scampoli di partita in rosanero), poi acquisisce dal Defensor un altro mancino, stesso ruolo ed anagrafe, tale Lores Varela. Controsenso o semplice ragionamento “Comprarne dieci per rivenderne uno caro. Beh, per scoprire un Pastore devi prender anche un paio di Bertolo. Ma in fondo che ti frega, chè gli zeri dell’assegno di Roman copron tutto e ce n’è d’avanzo”?
2)      Il Milan ha rifirmato Ignazio Abate a 2 milioni di euro netti a stagione (fonte Gasport). Nulla da dire sul fatto che il biondo figlio dell’ex numero dodici interista abbia disputato una eccellente stagione ma…se Abate costa al Milan 4 milioni a campionato, come sperare che un Pastore (più volte indicato da radiomercato come obiettivo segreto di Zio Fester) non mandi il famelico Simonian in Via Turati con una richiesta almeno tripla?
3)      I prestiti e le comproprietà. Le seconde esistono solo in Italia e nel fine settimana delle risoluzioni hanno messo a nudo le incongruenze del calcio nostrano. Gaetano D’Agostino valeva 55mila euro per la Fiorentina, 110mila per l’Udinese. Venti: i milioni che la Juve era disposta a spender per il giovanotto due estati fa. Pozzo non sa che farsene, radiomercato oggi lo dà al Bologna o al Siena: pur di liberarsene insomma….Capitolo prestiti: non mi dilungherò, limitandomi a trovar molto saggia la norma vigente in Spagna. Il prestato non può essere schierato nelle due partite di campionato nelle quali si troverebbe a far dispetto al prestante: si evitano sospetti, malignità e cattivi pensieri. Decisamente non è roba per l’Italia


Come si comporterà il Novara in serie A?