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martedì 5 luglio 2011

LO SCEICCO NEL PALLONE

Mohamed al Maktoum (Sheikh Mo per i foreigners impiegati a Dubai a 20000 dollari al mese, una scarsa conoscenza dell’inverno e nessun sentore della crisi) sinora ha dedicato i propri faraonici investimenti solo ai cavalli. Il giorno in cui deciderà di muover passo (e bonifici) nel mondo del calcio, milioni di piccoli clubs o nobili decadute del grande football potranno sognare rivincite e piccole rivoluzioni. Follow the money oppure money makes the world go round: il modo di dire sceglietelo voi, ma che il pallone rotoli dove cade il dollaro è tutto sommato pacifico ed ormai persino lapalissiano. Abdullah Bin Nasser e Tamim Bin Hamad hanno lo stesso cognome, al Thani, e siedono su una comune montagna di denaro sotto forma di gas liquefatto chiamata Qatar: il primo s’è preso il Malaga, il secondo il PSG. Quanto ci vorrà perché l’una o l’altra prendano a ceffoni il gotha (povero?) del calcio europeo:  Ajax, Feyenoord, Anderlecht, Stella Rossa, Olympique Marsiglia, Psv Eindhoven, Lazio, Athletic Bilbao, Lione e tante altre “come eravamo” potran esibire lucenti bacheche trasudanti storia prima d’arrendersi al petroldollaro. Prima al calciomercato, poi in campo. La ricca Inter di Moratti (oh, ma allora c’è qualcuno più ricco di Creso!) ha assaggiato l’amaro del Qatar vedendosi scippar  Leonardo, il Malaga dopo un avvio di shopping più che discreto per chi sinora vagava fra Liga e segunda (il vecchio Van Nistelrooy, Nacho Monreal , Diego Buonanotte, Mathijsen, Toulalan, Joaquin) adesso fa spalla a spalla con Chelsea e Milan per “el  flaco” Pastore. Biglietto d'ingresso 50 testoni, dice Zamparini. Tacendo del Man City -su cui i giornali han già riversato danubi d’inchiostro- ed in attesa che anche il Getafe dubaiano (dovendo sceglier fra la banlieue di Madrid e la quarta città d’Italia, fra la casacca più gloriosa del mondo ed un club senza passato né storia, quelli di Emirates han virato lontano da Cairo e dall’Italia: ad un paese meno assuefatto alla legge del piano inclinato questo darebbe da pensare ) muova passi degni del petrolio che rappresenta, il carburante del calcio che verrà  sembra essere il petrolio.
L’apripista Gheddafi,  azionista Juve da decenni , si morde le mani. Marotta e Paratici anche: senza i balordi di Bengasi o le bombe di Sarkozy,  il Kun Aguero, Alexis Sanchez, Ratoncito Zarate, Mimmo Criscito, El Apache Tevez, Marek Hamsik e Mirko Vucinic sarebbero già a Vinovo.

Come si comporterà il Novara in serie A?