Post più popolari

venerdì 26 agosto 2011

Adesso casta!

Dal vocabolario Treccani: scioperato, agg. e s.m. [der. da scioperare] ant. 1.Senza lavoro, disoccupato: ser Ciappelletto, che sc. si vedea ... si deliberò, e disse che volea volentieri (Boccaccio); o anche inoperoso, sfaccendato, ozioso per non aver niente da fare: come che l’uomo sia il più del tempo acconcio a sbadigliare, non di meno, se egli è soprapreso da alcuno diletto o da alcun pensiero, egli non ha a mente di farlo, ma scioperato essendo ..., facilmente se ne ricorda (Della Casa). 2. Che non ha voglia o necessità di lavorare e vive da fannullone, in modo sregolato e dissipato: un giovane sc.; quella è gente sc.; per estens.: fare una vita sc.; in mezzo a una società sc. e osservatrice, tra una folla di conoscenze vecchie e nuove, furono costretti a prendere maggiori precauzioni (De Roberto). Più com. come sost.: fare lo sc.; vivere da scioperato; tuo zio è uno scioperato. Ha già dato quasi fondo a tutto il suo patrimonio (Capuana); i redattori sono degli sc., non fanno mai niente (C. Levi); nel bar alla fermata c’era il solito via vai degli sc. di quell’ora (Pasolini). Avv. scioperataménte, non com., da scioperato, da fannullone, o in modo sregolato e dissipato: vivere scioperatamente.

Vedete l’identikit di Boruc, Giandonato, Morimoto, Castellazzi e colleghi nella righe appena trascorse? Probabilmente no,anche se molti direbbero che Ibra tanto bisogno di lavorare non l'ha e qualcosa di Cassano o Balotelli nel ritratto del dissipatore del proprio patrimonio ed amante della vita sregolata c'è. Quindi la parola sciopero appare fuori luogo, come ricorda anche Fabrizio Bocca su Repubblica.it. Si può parlar allora di lockout, prendendo a prestito il modello NBA? Giammai. Oltreoceano la situazione è diametralmente diversa, praticamente opposta: son i proprietari ad impedir che si giochi.Abbeveriamoci allora alla Spagna, tenendo però fermo un punto: quaggiù l’oggetto del contendere è ben diverso. Quale sia codesto sacro Graal che ha portato San Damiano Tommasi da Negrar alla crociata peraltro se lo chiedono in parecchi. Uno è Emanuelson del Milan, su Twitter :” I dont know why we strike”. Meravigliosa sincerità nordica 2.0! Non ricorda quei sabati di manifestazione alle superiori? “Non so nemmeno dove stia la Palestina  ma vado: figa e fumo ci son di sicuro”. Sciopero o no, la reazione del popolo è stata feroce. Secondo l’antica Roma due cose  tenevan a bada la massa: panem et circenses. Già da tempo in pericolo il primo, fine agosto ha tolto agli italiani pure il secondo. Troppo, per sopportare oltre. “A lavorare, andate a lavorare”: chiunque giuochi a pallone per denaro prima o poi se lo sente gridare. Dopo un derby perso, un’eliminazione di Coppa o una retrocessione. Ecco precorsi i tempi: per invitar al travagghiare lorsignori non serve nemmeno attender la prestazione sottotono ; il coretto gira sul web prima ancora che la sfera abbia iniziato a rotolare. La casta trema? Macchè. Parole, parole, parole: i calciatori, intoccabili divinità d’un Olimpo sovraterreno, non si vedran strappato il borsello d’Hermes dal petto né verrà loro urlato de visu nessuno degli insulti rivolto loro su social networks, forum e blogs. L’odio (presunto) per la casta del pallone svanirà presto, gli stadi si riempiranno (non come in Germania ed Inghilterra ma vabbè…) ed i fidanzati delle veline con cerchietto, orecchini e tatuaggi torneran ad invadere fantasia popolare,televisioni a pagamento e chioschi di magliette. I tarallucci e vino riposti in tutta fretta stamane in  Via Allegri torneran utili sabato 10 settembre. A quel punto, ritrovati i circenses, toccherebbe al panem. Ma quest’è un’altra storia. Oppure no?

Nessun commento:

Posta un commento

Come si comporterà il Novara in serie A?