La scorsa estate mezza Italia calcistica (l’half dollaroso della mela, Zamparini e De Laurentis su tutti) veniva dato da radiomercato sulle tracce di Tommaso Bellazzini da Pistoia, trequartista classe 1987. La sua squadra, il Cittadella, aveva miracolosamente raggiunto i playoff ed il nostro –insieme ad altri brillanti compagni di squadra quali Ardemagni e Pettinari- da sotto l’ombrellone vedeva il proprio cognome inserito nella meglio gioventù del pallone tricolore: Napoli, Palermo, Udinese e Bologna le pretendenti più accreditate. Il 2011 sembra avergli portato in dote un appeal davvero più scarso, quasi pari a zero: fra i rampanti di B chiacchierati del passaggio alla massima serie nell’estate della P4 e del calcioscommesse Bellazzini non c’è. L’ho visto all’opera due volte quest’anno, sempre contro il Novara: poco concreto all’andata (si fece parar un rigore da Jimmy Fontana, ma volendo dar retta a De Gregori…), disputò un partitone al ritorno. Da applausi, da levarsi il cappello. Corsa, due piedi, visione di gioco, sacrificio nei ripiegamenti, velocità ed intuizione negl’inserimenti offensivi, tecnica sudamericana ed esplosività di polpaccio nel doppio passo col quale saltò netto un impietrito Rigoni, mica l'ultimo arrivato. Non vedevo tante doti racchiuse in un centrocampista dai tempi nei quali mi capitò d’osservar all’opera coi Gunners l’allora diciottenne Cesc Fabregas, coetaneo al quale il nostro somiglia davvero parecchio. Gli scrissi, complimentandomi per le doti mostrate in campo ed esortandolo a coltivare il proprio talento in Inghilterra come aveva fatto il suo lungimirante collega catalano. Con un procuratore in grado di parlar una lingua più internazionale dell’intrallazzatorese ed una buona dose di faccia tosta, 8 anni dopo Cesc nell’Albione forse perfida ma assai meno vecchia e democristiana di Roma & dintorni potrebbe trovar fortuna ed affermazione calcistica anche il Fabregas de noantri.
L'arguta e dissacrante penna di JP Bonomi al seguito del Novara, dalla Lega Pro alla Serie A, e non solo. Qualche raffinata esegesi del fùtbol moderno e tanta nostalgia per quello antico....
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